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Come Funzionano le Gomme Termiche

    Gli pneumatici invernali, chiamati anche nel linguaggio comune Gomme Termiche o, erroneamente, Gomme da Neve, sono tipi particolari di pneumatici adatti all’utilizzo su superfici in condizioni climatiche tipicamente invernali, bagnate causa pioggia, coperte da un manto nevoso e/o ghiacciate. L’aderenza delle Gomme Termiche è migliore rispetto alle altre gomme in questi frangenti, soprattutto quando la temperatura scende sotto i sette gradi centigradi.

    La storia di questo prodotto è legata alla capacità di adattamento umana che ne ha contraddistinto l’evoluzione: l’invenzione si deve al bisogno e alla necessità di spostarsi in luoghi dove le condizioni che noi riferiamo all’inverno sono spesso presenti in gran parte dell’anno. Nel 1934, il costruttore finlandese Nokian costruì il primo prototipo denominato Kelirengas e sviluppato per essere utilizzato con gli autocarri, permettendo alle merci di raggiungere anche i villaggi più remoti del paese; in seguito, nel 1936, s’implementò il suo uso anche per le autovetture grazie allo pneumatico chiamato Hakkapeliitta.

    In seguito molti altri produttori iniziarono a interessarsi e la tecnologia sempre più moderna permise di costruirne sempre di più efficienti ed efficaci sul manto stradale bianco tipico dell’inverno.

     

    Come si riconoscono

    Le gomme invernali sono ovviamente contrassegnate dai tipici simboli riferibili all’omologazione ordinaria degli pneumatici , di cui parleremo nel seguito dell’articolo e dalla presenza del simbolo chiamato Three Peak Mountain Snow Flake (acronimo 3PMSF): il simbolo di cui parliamo è semplicemente la rappresentazione di un fiocco di neve stilizzato e una montagna a tre cime o altri cristalli di neve sulla spalla della ruota, visibile semplicemente abbassando lo sguardo sui nostri pneumatici.

    Oltre a questo, la caratteristica fondamentale è la struttura del battistrada molto lamellata e tassellata da molteplici e numerosi intagli, in modo da intrappolare la neve stessa e rendere la scolpitura e le geometrie disegnate veramente adatta all’uso su strade innevate o comunque fredde. Le gomme che si fregiano del simbolo 3PMSF sono considerate di ultima generazione, generando una riduzione dello spazio di frenata del 7% rispetto a uno pneumatico invernale di vecchia costruzione.

    Le Gomme Termiche, differiscono, inoltre da quelle normali di pari misura, a causa del codice d’omologazione della velocità riportato sulla spalla stessa, di solito inferiore, perché la composizione diversa della mescola si surriscalda molto ad alte velocità, deformandosi e riducendo quindi l’aderenza dello pneumatico.

    Il simbolo 3PMSF è uno standard acquisito tra i produttori di gomme presenti sullo scenario internazionale, a comprova dell’idoneità basata su test ritenuti probanti dai tecnici, ma non dai codici della strada vigenti negli Stati Europei: in Europa e in Italia la legge impone solamente che gli pneumatici riportino la dicitura M&S ovvero M+S (Mud and Snow, tradotto fango e neve) sono utilizzabili sulle strade dove le catene da neve sono obbligatorie, al posto di queste.

    Abbiamo parlato di omologazione e di dati presenti sulle gomme, comprese le termiche, ma sappiamo realmente cosa significhino? Purtroppo le informazioni variano in base alla legislazione del paese ove sono vendute, ma possiamo ricondurre le principali diciture a poche voci, descrivendole brevemente in ordine di presentazione:

    • DOT (Department of Trasportation). Omologazione americana e data di produzione descritta da 4 cifre, le prime due indicante la settimana (sulle 52 totali dell’anno) e le finali l’anno.
    • ECE-ONU/UE. Sigla a comprova dell’omologazione europea.
    • Indica l’omologazione e il paese di rilascio.
    • L: Numero che evidenzia la larghezza massima del battistrada, espressa in millimetri.
    • Numero che evidenzia il rapporto, in percentuale, tra altezza della spalla e larghezza della sezione. Più piccolo è questo, migliora la tenuta, a scapito del comfort.
    • Tipo di struttura, tra radiale (R o ZR) o diagonale (B).
    • Diametro del cerchione, espresso in pollici (1pollice = 2,54centimetri).
    • Carico massimo, rappresentato da classi di cifre a due o tre numeri.
    • Velocità massima ammissibile e sopportabile dalle gomme, espressa da lettere.
    • M+S: Gomma Termica.

    Un esempio potrebbe facilmente consentire al lettore di farsi un’idea, senza voler essere esaustivi e invitando lo stesso a informarsi sulle sigle e sulla definizione di queste, soprattutto quelle riferite alla velocità e al carico massimo consentito dalla legge. Avremo: L/HSD CV

    Una gomma che riporti la dicitura 235/45R17 97W M+S, evidenzia uno pneumatico con un battistrada largo 235 millimetri, un rapporto di altezza su larghezza pari al 45% (altezza = larghezza *45%= 105,75mm), una struttura radiale (R), un cerchione da 17 pollici (quindi 17*2,54= 43,18mm) di diametro, il codice 97 del peso massimo ammesso uguale a 730kg e la velocità massima consentita (la lettera W) pari a 270 km/h. La dicitura M+S, infine, classifica la gomma come termica, utilizzabile nei mesi invernali e su fondi stradali viscidi.

    In Europa, in seguito al regolamento 1222 del 2009, è stata implementata una nuova etichettatura a colori e dalla grafica accattivante per gli pneumatici che dia informazioni ulteriori sulla loro reale efficacia. Grazie a questa nuova etichetta, potremo facilmente verificare:

    • Consumi. Altresì detta “resistenza al rotolamento”. Maggiore sarà questo parametro, maggiori saranno i consumi di carburante per movimentare il mezzo; il valore corrisponde a una lettera, dove A descrive il minor attrito possibile e G il maggiore con relativo consumo alto di carburante rappresentato dall’icona della pompa di benzina.
    • Aderenza su bagnato. La prova per classificare la gomma, è istruita facendo frenare un veicolo standard su uno strato d’acqua (di spessore tra 0,5 e 1,5mm) passando da 80 a 20 km/h a una temperatura compresa tra 2° e 20° se il pneumatico è invernale e tra 5° e 35° se è estivo. Anche in questo caso abbiamo 7 classi di classificazione, dalla A(la migliore aderenza possibile) alla G(la peggiore), raffigurata dall’icona della ruota con la nuvoletta e la pioggia incessante.
    • Rumore Esterno da Rotolamento. Il suono generato dallo pneumatico durante la marcia, è rappresentato graficamente da un altoparlante e tre possibili tacche o barre nere e la misura stessa in decibel (db).

     

    Come Funzionano

    Le Gomme Termiche si differenziano dagli altri pneumatici per determinate caratteristiche costruttive e principi basilari. Le gomme invernali funzionano molto bene sui fondi stradali tipicamente invernali, nei quali l’asfalto raggiunge temperature molto basse ed è spesso coperto da neve, ghiaccio o pioggia, a volte in maniera anche copiosa, tale da rendere il fondo stesso quasi più simile a un piccolo corso d’acqua che a una strada. E’ lapalissiano che in tali condizioni si debba avere la migliore aderenza possibile e questo è consentito dal tipo di gomme che drenano l’acqua in eccesso e aderiscono alla strada deformandosi in conformità alla neve, al ghiaccio o alla pioggia, eliminando o riducendo fenomeni noti come l’acquaplaning (scivolamento sull’acqua).

    Tutto ciò è possibile, grazie al tipo di mescola particolare, alla struttura della gomma termica e a un battistrada opportunamente disegnato per ottimizzare il drenaggio e rendere i tasselli quasi più simili a rampini che si aggrappano all’asfalto, mantenendo una certa impronta su questo: tutto ciò genera una guida migliore, più confortevole e meno soggetta a ripercussioni sull’andamento del veicolo, durante i mesi invernali e soprattutto nei casi di condizioni climatiche avverse.

    Le caratteristiche della gomma termica sono:

    • Morbidezza. Ricca di silice, questo pneumatico può dare aderenza anche a basse temperature, raggiungendo più velocemente la temperatura d’esercizio (quella ottimale per le prestazioni migliori della gomma) e mantenendo i tasselli elastici, in modo che si deformino conformandosi al tipo particolare di condizioni e divenendo tutt’uno con esse. Grazie a questa soluzione ingegneristica, l’aderenza è elevata, anche se la guida dovrà comunque essere attenta e dovremo evitare troppi cambi di direzione o scossoni.
    • Battistrada disegnato ad hoc. Le geometrie dei tasselli molto più pronunciati, muniti di lamelle, consentono alla neve di riempire gli spazi vuoti e di generare un maggiore attrito tra materiali (neve-neve, maggiore dell’attrito gomma-neve); i molteplici canali, inoltre, drenano una maggior quantità d’acqua.
    • Battistrada con lamelle 3D. Una soluzione molto moderna, concepita dalla nuova ingegnerizzazione e dal concept geometrico del battistrada: in questo caso le lamelle a zig-zag o semplici, presuppone degli intagli che s’incastrino con le lamelle adiacenti ogni qualvolta avvenga una deformazione, riportando allo stato ottimale il comportamento dello pneumatico meno deformato in generale.

    Le gomme termiche si chiamano così proprio perché si scaldano rotolando sull’asfalto in modo più veloce rispetto alle corrispondenti gomme normali, sia a causa della particolare mescola, sia per le lamelle di cui sono dotate, che si flettono e si sfregano producendo attrito e quindi calore, oltre a trattenere la neve, come abbiamo spiegato, migliorando l’aderenza rispetto alle gomme estive. Queste, invece, hanno i tasselli pieni e scivolano, non potendo far presa e non riuscendo ad aderire allo stesso modo.

    La gomma termica funziona molto bene in caso di pioggia, drenando circa l’80% di acqua in più rispetto a una simile gomma normale, mentre sul ghiaccio bisogna comunque avere cautela, perché molto spesso occorrono accorgimenti d’impatto maggiore (es. catene rompighiaccio o pneumatici chiodati).

     

    Obbligo di Legge in Italia

    In base all’articolo 9 della legge 120 del 29 luglio 2010, è stato posto l’obbligo per il periodo dell’anno che intercorre dal 15 novembre al 15 aprile, di detenere le catene a bordo ovvero avere montato le gomme termiche. Naturalmente i vari enti locali segnalano l’obbligo imposto sulle strade dove vige questa normativa, prevista per evitare disastri stradali e blocchi del traffico cui l’Italia è stata soggetta anche nel recente passato.

    E’ possibile essere a norma con l’obbligo descritto anche utilizzando altri strumenti antisdrucciolevoli, a disposizione a bordo del veicolo in ogni frangente, al posto delle gomme termiche, ma le catene da neve non sono sempre adatte e tendono a deteriorare il battistrada, riducendo di molto la vita media dello pneumatico e dovremo saperle montare in ogni condizione, togliendole non appena il manto stradale lo consente.

    Gli pneumatici termici funzionano molto bene quando le temperature scendono sotto i 7° e si comportano altrettanto bene sia sul bagnato, sia sull’asciutto e non solo quando le strade sono ricoperte da un velo più o meno abbondante di neve o dal più pericoloso ghiaccio, spesso associato a questa.

    Nonostante il limite di legge per il battistrada sia di 1,6 millimetri, al di sotto del quale incorriamo in una sanzione, è bene sapere che una gomma termica agisce in maniera ottimale quando lo spessore del battistrada è di almeno 4 millimetri, ben più alta del limite imposto dalla legge: al di sotto di questo, pensiamo bene se vogliamo passare dal nostro gommista di fiducia e cambiare i nostri pneumatici invernali. La sicurezza viene prima di tutto.