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Quali sono i Virus Informatici più comuni?

    Se hai aperto questo articolo, è probabile che tu stia cercando di comprendere meglio l’intricato mondo dei virus informatici. Spesso, si sente parlare di questi programmi dannosi senza avere una chiara idea di cosa effettivamente siano, come funzionino o quali siano i più comuni. In questo articolo, ti guideremo attraverso quattro esempi chiave di malware che hanno lasciato un segno nella storia dell’informatica.

    Il mitico WannaCry

    WannaCry ha colpito le notizie nel maggio 2017, diventando uno dei ransomware più noti e devastanti mai realizzati. Ransomware è un tipo di malware che cripta i file di un utente e chiede un riscatto in cambio della chiave di decrittografia. WannaCry si è diffuso attraverso una vulnerabilità nel sistema operativo Windows, colpendo ospedali, aziende e singoli utenti in più di 150 paesi. Oltre al danno diretto causato dalla criptazione dei file, ha creato un effetto cascata di interruzioni in numerosi servizi essenziali.

    Conficker e la sua astuzia

    Conficker, noto anche come Downadup, è un worm che è stato scoperto nel 2008. Si diffonde sfruttando le vulnerabilità in Windows e, una volta all’interno del sistema, disattiva servizi di sicurezza e scarica ulteriori payload dannosi. Uno degli aspetti più ingegnosi di Conficker è la sua capacità di cambiare regolarmente i domini dai quali scarica i payload, rendendolo un avversario difficile da contrastare. Estremamente versatile, è stato responsabile di vari attacchi e ha infettato milioni di computer in tutto il mondo.

    Mydoom e l’attacco alla posta elettronica

    Mydoom, emerso per la prima volta nel 2004, detiene ancora il record come uno dei worm più rapidamente diffusi nella storia dell’informatica. Il suo principale vettore di attacco era la posta elettronica. Gli utenti ricevevano un’email con un allegato malevolo. Una volta aperto l’allegato, Mydoom si autoreplicava e inviava sé stesso a tutti i contatti nella rubrica email dell’utente infetto. Oltre a ciò, creava backdoors sul computer infetto, permettendo ad altri malware di entrarvi.

    Stuxnet: l’arma cibernetica

    Stuxnet è un worm scoperto nel 2010, ma ha una peculiarità che lo distingue dagli altri: è stato progettato specificamente per attaccare controller logici programmabili (PLC) utilizzati in impianti industriali. Si ritiene che fosse un’arma cibernetica mirata a sabotare il programma nucleare iraniano. L’innovazione di Stuxnet risiede nella sua capacità di causare danni fisici attraverso attacchi digitali, segnando una svolta nella guerra cibernetica.

    Il “sorprendente” Blaster Worm

    Nel 2003, il Blaster Worm (o Lovsan) ha creato il caos nei sistemi informatici. Questo worm ha sfruttato una vulnerabilità nel servizio Remote Procedure Call (RPC) di Windows, costringendo i sistemi infetti a riavviarsi frequentemente. Ma Blaster non si fermava qui: cercava di lanciare un attacco Denial of Service (DoS) contro un sito web di Microsoft, dimostrando come i malware potessero avere intenzioni multiple e sfaccettate.

    Zeus: il ladro di credenziali bancarie

    Zeus, o Zbot, è uno dei trojan bancari più famosi. Dalla sua prima comparsa nel 2007, ha rubato credenziali bancarie di milioni di utenti. La sua modalità operativa? Keylogging e form grabbing. In pratica, Zeus registrava ciò che gli utenti digitavano o inviavano attraverso moduli online, permettendo ai cybercriminali di accedere a conti bancari e compiere transazioni fraudolente. Ha dimostrato quanto sia cruciale avere soluzioni antivirus e antimalware aggiornate per proteggere le proprie informazioni finanziarie.

    CryptoLocker: un altro gigante del ransomware

    Prima di WannaCry, c’era CryptoLocker. Emergendo nel 2013, questo ransomware ha dato il via a una nuova era di attacchi mirati ai dati degli utenti. Una volta nel sistema, CryptoLocker criptava i file dell’utente e richiedeva un riscatto, solitamente in Bitcoin, per ottenere la chiave di decrittografia. Il suo successo ha portato all’emergere di numerosi ransomware simili, evidenziando la necessità di avere backup regolari dei dati.

    ILOVEYOU: una dichiarazione d’amore velenosa

    Chi avrebbe pensato che una dichiarazione d’amore potesse causare così tanto danno? Nel 2000, il worm ILOVEYOU si è diffuso come un incendio globale, inviando e-mail con il titolo “ILOVEYOU” e un allegato dannoso. Una volta aperto, il worm si autoreplicava e si inviava a tutti i contatti dell’utente. Ma non era solo una questione di diffusione; il worm ha anche sovrascritto file, causando la perdita di dati inestimabile.