Vai al contenuto

Tokyo Ghoul Action Figure e Funko Pop

    Come spesso accade nel mondo dei manga giapponesi (i fumetti) ci sono titoli che alcune volte riescono a far discutere un po’ più di altri, come nel caso dell’opera di Sui Ishida, ovvero Tokyo Ghoul che negli anni ha raggiunto un considerevole successo. Ma di cosa tratta? Scopriamolo insieme in questo articolo.

     

    Trama

    La storia di Tokyo Ghoul parla di Ken Kaneki, un ragazzo che abita nella Capitale del Sol Levante che però in confronto a quella che conosciamo noi presenta una sostanziale differenza, ovvero nella città sono presenti degli esseri malvagi chiamati Ghoul.

    Queste creature hanno il potere di mescolarsi tra gli esseri umani e di passare inosservate in quanto, possedendo una natura prettamente sanguinaria, il loro obiettivo è quello è quello di dare la caccia e di aggredire le persone comuni per cibarsi della loro carne.

    La vita di Ken Kaneski entra in contatto con questi esseri quando si imbatte proprio in uno di loro, ovvero la bella Rize Kamishiro (la quale all’interno dell’organizzazione chiamata Comando Anti Ghoul è nota come l’Ingordo) e, a causa di una serie di eventi sfavorevoli i due ragazzi rimangono coinvolti in un grave incidente.

    A questo punto Kaneski subisce un’operazione che di fatto gli sconvolge l’intera esistenza, in quanto diventa un ibrido perché gli vengono impiantati alcuni organi che appartenevano proprio a Rize Kamishiro e, di conseguenza il protagonista non è più lo stesso.

    Infatti Ken non solo prende le distanze dal suo amico Hide Nagachika, ma in preda a una vera e propria crisi d’identità inizia anche a frequentare il Cafè Anteiku, il luogo dove si ritrovano i Ghoul e piano piano inizia anche a comprendere meglio la natura di queste creature. Ovvero, si rende conto che non sono quegli esseri sanguinari che la società descrive e disprezza, in quanto (esattamente come lui) anche loro provano dei sentimenti.

     

     

    Cosa Cambia nell’Anime

    L’adattamento Tokyo Ghoul per la Tv purtroppo ha perso molto di quanto di bello si può trovare leggendo il manga, infatti nell‘Anime (sfortunatamente ci viene a dire) è andato perso tutto lo spessore della storia che Sui Ishida, invece ha saputo raccontare sapientemente.

    Infatti non è solo una questione di tagli e semplificazioni, che magari per esigenze di copione potrebbero anche starci, qui si parla di un vero e proprio stravolgimento della caratterizzazione complessa sia del protagonista sia di tutti gli altri personaggi.

    Bisogna anche ammettere che Tokyo Ghoul è un’opera così immensa che 48 puntate non sono sufficienti per riuscire a raccontare adeguatamente la storia, sostanzialmente all’interno dell’Anime mancano tutte quelle componenti che hanno reso il manga un capolavoro.

    In questa trasposizione non mancano solo alcuni elementi ma sono stati eliminati tutti i dettagli essenziali e, di conseguenza l’Anime diventa automaticamente sbagliato, perché non si possono omettere il dolore e le sofferenze di tutti i personaggi, in quanto sono proprio questi fattori le componenti che spingono le loro azioni.

    Senza contare che se la prima stagione, almeno in linea di massima segue abbastanza i fatti raccontati nel manga, con la seconda invece sembra di guardare una storia completamente a sé in quanto vengono cambiati avvenimenti e situazioni, mentre, con la terza si ritorna in qualche modo al filone principale ma lo si fa in un modo che annulla completamente la seconda stagione, come se di fatto questa non fosse mai esista.